Puntata di #Svegliatiavvocatura di Martedì 27 Giugno 2016.
In tema di applicazione del vecchio art. 14 D.Lgs. 33/2013 agli ordini professionali, l’ultimo anno ha visto un acceso dibattito tra alcuni ordini professionali (avvocati e dottori agronomi) e l’ANAC.
Il TAR Lazio, con sentenza n. 11391/2015, ha ritenuta legittima la delibera n. 145 del 2014 con la quale l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha esteso gli obblighi di pubblicazione dei dati anche agli ordini professionali.
Nella pronuncia citata, il Giudice amministrativo ha ritenuto legittima l’interpretazione data dall’ANAC, per cui gli Ordini professionali sono qualificabili come Enti pubblici non economici in quanto sono “appartenenti al comparto del c.d. parastato, e che tra di essi ed i loro dipendenti intercorre un rapporto di pubblico impiego. Pertanto a detti Enti si applica tutta la normativa inerente gli obblighi e gli adempimenti tesi a prevenire la corruzione”.
Impugnata la sentenza, il Consiglio di Stato aveva invece dato ragione agli ordini professionali.
A fare definitivamente chiarezza sulla questione, è intervenuto il nuovo testo del Decreto trasparenza o – come è stato rinominato – Freedom of Information Act, che ora espressamente ricomprende gli ordini professionali tra i soggetti destinatari degli obblighi di pubblicazione.
Quali nuovi oneri per gli Ordini professionali e quali nuovi strumenti per i loro iscritti? Ne parliamo oggi su #svegliatiavvocatura.
Buon ascolto.