Ospite: Tommaso Grotto
Tecnologie informatiche a difesa della proprietà intellettuale | Un Podcast in Cerca d’Autore

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Per parlare di tecnologie a tutela della proprietà intellettuale dovevamo trovare un “tecnico” del settore, qualcuno che ne conoscesse le problematiche e complessità sul campo. Chi meglio di Tommaso Grotto (tommaso.grotto@kopjra.com), CEO di Kopjra e Legal Tech Italy, docente in vari corsi universitari, con una “missione” da sempre per la protezione dei diritti IP?
Partendo dalla notizia sul (cessato) servizio “WIPO Proof – Trusted digital evidence”, il nostro ospite riesce dapprima a illustrarci – con grande piglio tecnico ma comprensibile ai non esperti – le modalità digitali per avere una prova con data certa (ai sensi di legge e di standard internazionali) di determinati contenuti, dall’uso di marche temporali alla “notarizzazione” con blockchain, fino all’uso di software legal tech dedicati (ad es. Web Forensics della stessa Kopjra).
Si passa a un’ampia carrellata delle tecnologie e procedure di enforcement, per far rispettare l’IP a fronte delle possibili violazioni online: dalle notifiche e diffide ai siti web e alle piattaforme (attenzione ai form!), al delisting richiedibile ai motori di ricerca, fino alla procedura di rimozione di IP illecito messa a disposizione a partire dal 2014 da parte di AGCOM, possiamo capire le difficoltà inerenti e la possibilità di una loro automazione.
Partendo dalla notizia sul (cessato) servizio “WIPO Proof – Trusted digital evidence”, il nostro ospite riesce dapprima a illustrarci – con grande piglio tecnico ma comprensibile ai non esperti – le modalità digitali per avere una prova con data certa (ai sensi di legge e di standard internazionali) di determinati contenuti, dall’uso di marche temporali alla “notarizzazione” con blockchain, fino all’uso di software legal tech dedicati (ad es. Web Forensics della stessa Kopjra).
Si passa a un’ampia carrellata delle tecnologie e procedure di enforcement, per far rispettare l’IP a fronte delle possibili violazioni online: dalle notifiche e diffide ai siti web e alle piattaforme (attenzione ai form!), al delisting richiedibile ai motori di ricerca, fino alla procedura di rimozione di IP illecito messa a disposizione a partire dal 2014 da parte di AGCOM, possiamo capire le difficoltà inerenti e la possibilità di una loro automazione.