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Spazio News – Giovedì 27 Aprile

SPAGNA: LE INDAGINI RIVELANO UNA NUOVA TANGENTOPOLI, RAJOY TIRA DRITTO
Le vicende di corruzione che attraversano il Partito popolare (Pp) continuano ad occupare la gran parte dell’attenzione pubblica spagnola. La serie di arresti eccellenti, tra cui spicca quello dell’ex presidente della regione di Madrid Ignacio Gonzalez, non da’ tregua al partito di governo e rilancia nella capitale un tema che aveva gia’ prodotto un terremoto politico a Valencia. Nel pomeriggio di martedi’, la portavoce del Pp al comune di Madrid Esperanza Aguirre ha annunciato le sue dimissioni da consigliera rivendicando l’intenzione di “assumere sempre le responsabilita'”. Quando era presidente della regione madrilena, aveva come braccio destro lo stesso Gonzalez e a lui aveva delegato la gestione degli affari relativi all’impresa pubblica Canal de Isabel II, l’azienda-terminale del grosso delle presunte malversazioni di fondi pubblici finite nel mirino della Giustizia. Il nome di Aguirre e’ di quelli che pesano: e’ stata tra le altre cose presidente del Senato, ministro della Cultura e presidente dei popolari a Madrid. Il quotidiano conservatore “El Mundo”, vicino al governo ma da tempo fermo censore delle presunte trame di corruzione del partito, da’ ampio spazio a una intervista concessa da Jesus Gomez, ex collaboratore di Aguirre che nel passato aveva denunciato le operazioni sospette di Gonzalez, guadagnandosi la qualifica di “pazzo” e il veto a una sua candidatura a sindaco di un comune della regione. “Chi sbaglia paga”, ha detto il presidente del governo Mariano Rajoy nel corso di una conversazione informale con i giornalisti tenuta a Montevideo, nelle ore di una visita ufficiale in Uruguay. Il capo dell’esecutivo, che i media vorrebbero piu’ generoso di risposte sull’uscita del partito dalla crisi giudiziaria, si limita a ribadire la propria fiducia al segretario di Stato per la sicurezza Jose’ Antonio Nieto e al ministro della Giustizia Rafael Catala’, entrambi toccati dai sospetti. D’altro canto Rajoy ha le idee chiare: “Non intendo distrarmi dalla cosa piu’ importante, l’economia. Quello che devo fare e’ fare le cose per bene e guardare al futuro. Il resto lo rimetto ai tribunali”, altrimenti, “come capo del governo farei un pessimo omaggio alla divisione dei poteri”.

MATTARELLA STRIGLIA IL PARLAMENTO, SUBITO LA LEGGE ELETTORALE CONFRONTO TV PER I CANDIDATI DEM, RENZI VUOLE LA PREMIERSHIP ‘Il Parlamento approvi presto la legge elettorale’. E’ il forte monito rivolto dal Presidente della Repubblica ai presidenti di Camera e Senato, Boldrini e Grasso, ricevuti al Quirinale. Il Capo dello Stato ha quindi chiesto che il Parlamento provveda sollecitamente a eleggere il giudice della Corte Costituzionale che deve essere ancora rimpiazzato.

Ieri sera, intanto, è andato in scena il confronto tv tra i tre candidati alla segreteria del PD nel corso del quale non sono mancate le frecciate; restando in tema, parliamo dell’Inchiesta Consip: Il ministro Andrea Orlando risponde alle provocazioni dei renziani ribadendo la propria terzietà.

MAGISTRATI ONORARI: IN 5.000 MINACCIANO DI LASCIARE ANM
E’ scontro tra i magistrati onorari e l’Associazione nazionale magistrati. Motivo: il parere dato dal sindacato delle toghe al ministro della Giustizia sulla riforma della categoria. Un documento che ha deluso apertamente i 5mila giudici non di carriera, che ora sentendosi privi di tutela da parte dell’ANM, minacciano di lasciarla ,cancellando con un tratto di penna la loro iscrizione. Una “reazione di aggressività inedita” che lascia di stucco i vertici dell’Associazione magistrati. C’è un “pregiudizio nei nostri confronti”, accusa il presidente Eugenio Albamonte, che parla di “critiche ingenerose” . Ad accendere la miccia della polemica è una nota sottoscritta da quattro associazioni rappresentative della categoria, tre dei giudici di pace (Confederazione, Unione e Associazione nazionale) ed una dei giudici e dei vice procuratori onorari di tribunale (Federmot).”Non possiamo che esprimere grande delusione nei confronti della magistratura professionale, la quale quotidianamente si è ‘servita’ dei magistrati onorari per decenni, e da cui ci si sarebbe attesi un maggiore riconoscimento”, attacca il documento. Esplicita l’accusa all’ANM di non aver “speso una parola sulla grave situazione dei magistrati onorari in servizio oberati da sempre maggiori attribuzioni, privi di riscontro dal punto di vista economico, e con l’aspettativa di una stabilizzazione”. Un silenzio imbarazzante tenuto conto che “5.000 famiglie di magistrati onorari, che per anni hanno servito lo Stato al loro fianco, rischiano di essere abbandonate al loro destino”. “Non è stato compreso il contesto in cui ci siamo espressi”, replica Albamonte spiegando che si è trattato di un “pronunciamento istituzionale sull’impatto della legge” in cui non potevano perciò trovare spazio “le rivendicazioni della categoria, su cui non siamo stati interpellati”. E comunque “il nostro è un parere ricco di apprezzamenti per i magistrati onorari”. Ne è prova anche il fatto che “sottolineiamo in modo energico la giusta richiesta di tutela previdenziale su cui i magistrati onorari hanno in piedi un contenzioso. Rispetto a tutto questo la reazione dei magistrati onorari ci sembra particolarmente sproporzionata”. Il leader dell’ANM esclude a questo punto che vi sia la necessità di un chiarimento. Ma non chiude la porta:”con i magistrati onorari l’interlocuzione non si è mai interrotta e visto che non siamo permalosi resta la nostra disponibilità al confronto se ce lo chiederanno”.

MIGLIORA LA LIBERTA’ DI STAMPA, SCOPPIA IL ‘CASO GRILLO’ RSF CRITICA LE LISTE DEI GIORNALISTI SCOMODI, LUI IRONIZZA
Balzo in avanti dell’Italia nella classifica annuale di Reporters sans Frontieres sulla libertà dell’informazione nel Mondo: guadagna 25 posizioni passando dal 77/o al 52/o posto. Restano ‘intimidazioni verbali o fisiche, provocazioni e minacce’, e ‘pressioni di gruppi mafiosi e organizzazioni criminali’. Tra i problemi c’è anche l’effetto di ‘responsabili politici come Grillo che non esitano a comunicare pubblicamente l’identità dei giornalisti che danno fastidio’. Il leader M5s ironizza: il rapporto ‘mi ha aperto gli occhi, la colpa è mia’.

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