Puntata di #svegliatiavvocatura di Lunedì 2 Maggio dedicata al lavoro dei sans papier
Sans papier, con questa brillante definizione, il Collega Emanuele Spata, in uno storico convegno tenutosi a Firenze nel 2010, definiva i circa 50mila avvocati e praticanti che lavorano alle dipendenze di un legale “titolare” ma che, di fatto, “non esistono”.
In quel convengo, al quale prendeva parte come relatore l’attuale Ministro della Giustizia Andrea Orlando, all’epoca responsabile giustizia della segreteria del PD, l’ANF puntava i riflettori sulla condizione di numerosissimi colleghi che alla fine dell’anno presentano dichiarazioni dei redditi in cui tutti redditi provengono da un unico cliente (il titolare dello studio) e che non detraggono costi perché si avvalgono esclusivamente dei mezzi (studio, computer, riviste giuridiche, supporti informatici) messi a disposizione del dominus. Avvocati, per altro verso, sottoposti ad un vero e proprio potere gerarchico di quello che è a tutti gli effetti un datore di lavoro, senza, tuttavia, avere le garanzie proprie del rapporto di lavoro subordinato, dal diritto ad un orario di lavoro prestabilito a quello di ferie pagate, fino alle tutele proprie nei casi di risoluzione del contratto.
Nel 2010, la riforma forense era ancora un cantiere e da quel convegno, come anche da altre componenti dell’avvocatura (per tutte l’AIGA, sempre in prima linea nella difesa e regolamentazione dei sans papier) si invocò a gran voce l’introduzione nella legge forense di forme di tutela di questa categoria di colleghi, con la previsione di una sorta di elenco speciale (non differente da quello in cui trovano spazio gli avvocati alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni) affinché venissero riconosciuti e difesi i loro diritti sulla scorta di quanto ottenuto dai colleghi francesi con la figura dell’avvocato “salarié”, al quale sono estese, le condizioni previste da un contratto collettivo nazionale.
La L. 247/2012, anche su questo piano, ha tradito le attese, perché nel nostro ordinamento permane, scolpita attualmente nell’art. 18, l’incompatibilità dell’iscrizione alla albo forense con la condizione di lavoratore subordinato.
A questo interessante tema è dedicata l’odierna puntata di #svegliatiavvocatura. Sentiremo le voci di due protagonisti del dibattito, partendo proprio da Emanuele Spata, che coniò come detto la definizione di sans papier, e poi Mariella Sottile che, nelle fila di AIGA si batte da anni per la regolamentazione del rapporto alle dipendenze.
Buon ascolto!