REPUBBLICA: Prescrizione, relatori Pd: decorso cessi dalla sentenza di primo grado. Ok da M5s.
Valanga di emendamenti alla riforma del processo penale. Sono circa 800 le proposte di modifica alla legge, che incide anche sulla prescrizione e sulla disciplina delle intercettazioni, presentate dalle forze politiche. Trecentoventi sono quelle richiesti da Fi, una trentina da Area popolare, ma ci sono anche una cinquantina di emendamenti del Pd, e di questi un pacchetto a firma del capogruppo in commissione, Giuseppe Lumia.
I relatori Giuseppe Luigi Cucca e Felice Casson (Pd) hanno chiesto 12 emendamenti. Tra questi, la richiesta che il decorso della prescrizione cessi dalla sentenza di primo grado. Lo stesso emendamento raddoppia i termini della prescrizione, fino alla sentenza di primo grado, per i reati di corruzione. Tra i sette emendamenti che hanno presentato, anche quello che prevede che il termine della prescrizione parta dal giorno in cui la notizia di reato perviene o viene acquisita dal pubblico ministero. Il termine da cui parte la prescrizione, quindi, verrebbe modificato rispetto a quanto prevede oggi l’articolo 158 del codice penale che, per il reato consumato, fa partire la decorrenza del termine dal giorno della consumazione.
IL QUOTIDIANO ITALIANO: Bari, avvocato disabile porta il Giudice di Pace in Procura: “Ascensori rotti. Non posso lavorare”
Siamo alla frutta, condita a dovere. La storia dell’avvocato disabile barese Francesco Mongelli, è insopportabile. Abbiamo aspettato con lui, sotto il sole, mentre due delle sue praticanti depositavano l’ennesima istanza di rinvio per “legittimo impedimento”. Per la verità si tratterebbe di un illegittimo ostacolo. I due ascensori del palazzo del Giudice di Pace barese, al quartiere San Paolo, sono rotti. Il primo da oltre tre mesi; l’altro da almeno tre settimane.
Non c’è altro modo per raggiungere il primo piano, lo stesso degli uffici dell’Inps. Mongelli, che della questione ha informato più volte il presidente del Tribunale e l’Ordine degli Avvocati, ha bisogno di una soluzione ad horas, non del solito: “Stiamo provvedendo”. Il rischio è quello che i clienti ad un certo punto possano avere le scatole piene di questi impedimenti, tutt’altro che legittimi, decidendo così di rivolgersi a qualcun altro.