HomeARCHIVIORASSEGNA STAMPA DI MERCOLEDI' 27 APRILE 2016

RASSEGNA STAMPA DI MERCOLEDI’ 27 APRILE 2016

ITALIA OGGI

AVVOCATI: Riforma forense senza pace

A quattro anni dalla legge 247 la piena attuazione da parte del ministero della giustizia pare lontana
Riforma forense senza pace
Regolamenti in stallo tra ricorsi al Tar e lavori a rilento

Riforma forense ferma (neanche) a metà. Su 18 decreti attuativi previsti dalla legge 247/ 2012 in capo al ministero della giustizia, due sono stati annullati (e su uno in vigore è stato predisposto ricorso), due attendono ancora l’emanazione da parte del ministero, quattro la conclusione dell’iter dei pareri mentre per altri tre la delega è scaduta: per uno nel 2013 e per due nel 2015. Questo il quadro che emerge da un’analisi condotta da ItaliaOggi su una vicenda che sta diventando sempre di più oggetto di contenzioso visti i numerosi ricorsi presentati (e in alcuni casi al momento vinti, come accaduto per le specializzazioni forensi) da parte di diverse associazioni della categoria ma non solo: basti pensare che le norme sulle elezioni sono state impugnate da 50 ordini territoriali. Con il risultato che, al momento, il futuro del nuovo ordinamento forense si sta giocando più al Tar che sul campo delle rinnovate competenze e opportunità per gli avvocati.

Vi ricordiamo che alle criticità della riforma forense dedichiamo una pillola settimanale affidata al Collega Stefano Nardini del CDR.

RIFORMA FORENSE SENZA PACE

Italia Oggi – AVVOCATI: Avvocati, stretta privacy

Lo dice il Garante in un provvedimento. Inflitti 192 mila di sanzione
Finita la perizia non si possono tenere i dati

Viola la privacy il consulente dell’autorità giudiziaria che, finita la perizia, tiene per sé un data base con tutte le informazioni sulle perizie effettuate. È un illecito che contravviene agli obblighi di informativa e di raccolta del consenso dell’interessato e delle prescrizioni sul trattamento di dati giudiziari. E tutto ciò può costare molto caro: a un avvocato, che ha organizzato una maxi banca dati, fruibile in un sito web, il Garante della privacy ha comminato la sanzione pecuniaria amministrativa di 192 mila euro. E questo anche se per gli stessi fatti il consulente è stato assolto dal reato di trattamento illecito di dati. Il principio da seguire prevede, invece, che il consulente restituisca tutto al giudice, senza tenere niente, salvo specifiche autorizzazioni del magistrato o obblighi di legge

CONSULENTI – STRETTA PRIVACY

IL NUOVO QUOTIDIANO DI PUGLIA

Imputati, diffida ai legali «Via se parlate di Scu» (Il Nuovo Quotidiano di Puglia)

Avvocati nel mirino per le frasi a tutela della Corte d’appello

Minacce di revoche degli incarichi arrivate agli avvocati da dietro le sbarre delle celle di sicurezza dell’aula bunker. È successo nei giorni scorsi durante una delle udienza del processo con rito abbreviato scelto da 79 imputati dell’operazione “Eclissi”

Prima dell’inizio dell’udienza, alcuni detenuti hanno espresso disappunto verso la classe forense salentina, facendo esplicitamente riferimento ai contenuti dell’articolo apparso domenica 17 aprile sul “Nuovo Quotidiano di Puglia” in cui un delegato dell’Oua, il civilista Sergio Limongelli, è intervenuto nel dibattito sul rischio che la Corte d’Appello di Lecce, Brindisi e Taranto venga soppressa e accorpata a quella di Bari. Non è piaciuta, soprattutto agli imputati che rispondono di associazione mafiosa, una considerazione in particolare: che sopprimere la Corte d’Appello avrebbe anche la conseguenza di cancellare con un colpo di spugna la “Direzione distrettuale antimafia” (Dda): “Non si può scardinare un impianto giurisdizionale che ha fatto un’efficace lotta, e continua a farla, alla criminalità organizzata”, il pensiero del delegato dell’Oua.

La nostra redazione ha già contattato il Collega Limongelli con il quale commenteremo questa incresciosa situazione.

VIA SE PARLATE DI SACRA CORONA UNITA

ANSA
Facebook dovrà comunicare al proprio utente tutti i dati che lo riguardano – informazioni personali, fotografie, post – anche quelli inseriti e condivisi da un falso account, il “fake”. Non solo: la società di Menlo Park dovrà bloccare il fake ai fini di un eventuale intervento da parte della magistratura. Lo ha stabilito il Garante privacy nella sua prima pronuncia nei confronti del colosso web, in cui afferma la propria competenza a intervenire a tutela degli utenti italiani. Il Garante raccomanda anche la massima trasparenza sui dati.

FACEBOOK E PRIVACY – STOP A FAKE

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