AVVOCATI: Filippo Satta: “Quest’esame per avvocati è tutto da rifare” (La Repubblica – Affari e Finanza)
INTERVISTA ALL’ATTUALE PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE DI ROMA: “LE PROVE SONO SOLTANTO DEI COMPITI, NON SONO CERTO ADATTE A VALUTARE SE UNA PERSONA È IN GRADO DI SVOLGERE QUESTA IMPORTANTE ATTIVITÀ PROFESSIONALE
Roma. «Come si può pensare di valutare se una persona è in grado di fare l’avvocato con tre compiti come quelli che vengono proposti alle prove d’esame?».
Da chi sono preparate queste tracce? Risponde Satta: «Da funzionari ministeriali, soprattutto, anche se intervengono anche dei magistrati. Il problema è però un altro. Bisogna rimettere mano alle procedure d’ingresso nell’avvocatura perché c’è bisogno di buoni avvocati. Non possiamo continuare con il modello del 1936″.
TEMPI PROCESSI: Processi civili lunghi: la colpa non è di avvocati e cittadini (Il Dubbio)
L’arretrato civile diminuisce, ma rimane il nodo che disincentiva l’investimento in Italia.
Eppure, la colpa non può essere attribuita nè ai cittadini che chiedono giustizia nè agli avvocati che li assistono…che il problema non sia dell’eccessiva litigiosità degli italiani è certificato dai numeri: in Italia si discutono 2.613 cause ogni 100 mila abitanti, perfettamente in linea con la media europea (2.602 casi).
PROCESSI LUNGHI: DI CHI E’ LA COLPA?
Radio Capital:
Caso Regeni, l’attivista egiziano: “Sono quattro i palazzi in cui cercare la verità su Giulio”
Da anni Haitham Ghoniem, che oggi vive in Turchia, raccoglie le testimonianze di chi è stato sequestrato e torturato dai servizi segreti egiziani, come è accaduto a lui. A Radio Capital racconta dei tre ragazzi rapiti ritrovati uccisi nei giorni in cui era scomparso Giulio Regeni, con gli stessi segni di tortura. Delle persone rilasciate in quel periodo, alle quali è stato intimato il silenzio. E di dove gli investigatori italiani dovrebbero indagare.