IL FATTO QUOTIDIANO: Siae, Antitrust: “Il monopolio dei diritti d’autore limita la libertà di scelta. Bisogna aprire il mercato”.
Dopo l’addio alla Siae, destinazione Soundreef, di due artisti italiani di primissimo piano come Fedez e Gigi D’Alessio, anche l’Antitrust critica la situazione di monopolio dei diritti d’autore nel nostro Paese e chiede di cambiare registro. “La mancata apertura del mercato nazionale della gestione dei diritti d’autore limita la libertà d’iniziativa economica degli operatori e la libertà di scelta degli utilizzatori”. Questo il senso del parere inviato dall’Autorità a Parlamento e governo. Secondo l’Antitrust, il recepimento della direttiva Ue in materia è “un’occasione particolarmente rilevante da cogliere per aprire alla concorrenza” il settore, ma il disegno di legge che delega il governo al recepimento delle norme Ue “non prevede espressamente un intervento sul regime di monopolio legale della Siae“.
ITALIA OGGI: Banche, la Gabanelli chiede le dimissioni di Vegas.

Esterni
“O è in grado di smentire il documento mostrato da Report, o credo debba dimettersi”.
E’ quanto ha chiesto ieri sera Milena Gabanelli a Giuseppe Vegas, presidente della Consob, nel corso dell’ultima puntata di Report in onda su Rai3.
Durante il programma è stato mostrato un documento della divisione emittenti della Consob che risale al 3 maggio 2011 e che riguarda i prospetti informativi delle offerte pubbliche di vendita e sottoscrizione o di scambio di strumenti finanziari non-equity. Nella lettera la Consob invita gli enti emittenti a non inserire le informazioni sugli scenari di probabilità nel prospetto degli strumenti finanziari come le obbligazioni che le banche hanno venduto alla clientela, e si citano tra questi anche la Banca Popolare di Vicenza.
Il presidente Giuseppe Vegas, ha detto ieri sera la giornalista durante la puntata del programma, “ha violato la regola Consob che prevede di raccomandare alle banche l’utilizzo di uno strumento che al risparmiatore dice: acquistando per esempio queste obbligazioni hai il 62% di probabilità di perdere metà del tuo capitale.”
CORRIERE: Consulta: «La spending review? Sbagliata se non coinvolge i Comuni» Bocciati 2,2 miliardi di tagli del 2013.
I tagli alla spesa dei Comuni? Non sono validi se non tengono conto delle esigenze degli enti, né contengono l’indicazione di una scadenza. A dirlo è la Corte costituzionale, che dopo aver esaminato il ricorso al Tar di due Comuni pugliesi, Lecce e Andria, ha stabilito l’illegittimità di parte del secondo decreto sulla spending review del governo Monti, del luglio 2012. In particolare, ad essere bocciata è quella parte del decreto che prevedeva che i tagli- circa 2,2 miliardi distribuiti nel 2013 – spettassero al ministero dell’Interno, «in proporzione alla media delle spese sostenute per consumi intermedi nel triennio 2010-2012». Una procedura che, stabilisce oggi la Consulta, non è regolare perché non è mai stata convocata la Conferenza Stato-città per determinare quali tagli attribuire a ciascun Comune, e nemmeno è stato indicato un termine preciso per adottare il decreto e per individuare i costi intermedi.