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RASSEGNA STAMPA DI GIOVEDI’ 9 GIUGNO 2016

CORRIERE: Piacenza, strangolata dal fidanzato nel ‘91: «Lo Stato risarcisca la madre»

Centomila euro: questo è il risarcimento che prevede una sentenza del giudice civile di Bologna per la mamma di Rossana Jane Wade, la 19enne strangolata dal fidanzato 25 anni fa. Lui fu condannato a 15 anni e 8 mesi] Piacenza, strangolata dal fidanzato nel ‘91: «Lo Stato risarcisca la madre».

Ministero della Giustizia e Presidenza del Consiglio devono risarcire con 100mila euro la madre di Rossana Jane Wade, 19enne strangolata dal fidanzato il 2 marzo 1991 a Fiorenzuola, nel Piacentino. Lo stabilisce una sentenza del giudice civile di Bologna Alessandra Arceri: la condanna è per l’inadempimento dell’Italia a una direttiva europea, che prevede l’indennizzo dello Stato in caso di reati violenti dolosi quando non sia possibile conseguirlo dal reo.

PIACENZA: STRANGOLATA DAL FIDANZATO, PAGA LO STATO

IL MESSAGGERO: Cassazione: per licenziamento statali vale articolo 18, non la legge Fornero

«Il licenziamento del personale del pubblico impiego non è disciplinato dalla ‘legge Fornerò, bensì dall’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori». Lo afferma la Corte di Cassazione in una nota nella quale spiega che si è arrivati a questa conclusione, «all’esito di una approfondita e condivisa riflessione», con la sentenza 11868 della sezione Lavoro depositata oggi.

La Cassazione interviene quindi su una questione da tempo dibattuta su cui ci sono state anche sentenze di diverso orientamento ma il governo, con il ministro della P.A. Marianna Madia, ha sempre tenuto a precisare come l’articolo 18 per gli statali non è stato cambiato né dalla legge Fornero, prima, né dal Jobs act, dopo. Per il pubblico impiego le garanzie sarebbero quindi intatte, con la reintegra in caso di licenziamento senza giusta causa. Un trattamento diverso rispetto ai lavoratori privati, sostiene il ministero, perché è diversa la natura del datore di lavoro.

LICENZIAMENTO STATALI: SI APPLICA L’ART. 18

IL DUBBIO: Subito le assunzioni nei tribunali, il CSM si unisce a Spataro.

«Rischiamo il default». L’allarme lanciato dal procuratore della Repubblica di Torino non è nuovo nei contenuti: «Nessuno può pensare», dice il magistrato, «di far funzionare una macchina della giustizia a cui mancano più pezzi», cioè cancellieri. Appello che dal capo dei pm torinesi viene recapitato al guardasigilli Andrea Orlando, con una lettera (anticipata ieri da Repubblica) e con l’ampio sostegno dell’avvocatura cittadina. All’alert di Spataro si è unito ieri anche il Csm: il vicepresidente Giovanni Legnini è intervenuto al plenum e ha dato per imminente «un atto deliberativo in forma di proposta al ministro, per sollecitare misure urgenti su personale e organici».

SPATARO: SUBITO ASSUNZIONI

IL SOLE 24 ORE: Decreto banche, ok del Senato alla fiducia: passa alla Camera.

Il governo ha incassato la fiducia sul decreto banche. I sì 169 sono stati, i no 70. Il decreto, che scade il 2 luglio, passa ora all’esame della Camera. Era stata la ministra per i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, a presentare oggi nell’Aula del Senato un maxi-emendamento interamente sostitutivo del decreto sul quale il governo ha posto la questione di fiducia. Il maxi-emendamento, ha spiegato la ministra, riprende le modifiche introdotte durante l’esame della commissione Finanze del Senato. Il provvedimento all’esame di palazzo Madama accelera il recupero dei crediti e detta le misure sugli indennizzi agli obbligazionisti delle quattro banche poste in risoluzione, Banca Marche, Banca Etruria, Carife e CariChieti. Poche novità rispetto al testo del decreto legge.
Nella serata di mercoledì sono stati approvati gli ultimi emendamenti.
In materia di espropriazione forzata per il recupero di crediti, si è resa meno stringente la norma che, in caso di aste, consente al giudice di stabilire diverse condizioni di vendita: nel decreto si prevedeva che potesse, dopo il terzo tentativo di vendita andato deserto, fissare un prezzo base inferiore al precedente fino al limite della metà (le norme attuali prevedono «un quarto»). Con gli emendamenti che hanno ottenuto il via libera, resta la possibilità di abbassarlo fino alla metà del prezzo precedente ma dopo il «quarto» tentativo di vendita. Ok poi alla proposta di istituire un elenco dei professionisti che provvedono alla vendita dei beni pignorati presso i tribunali.

DECRETO BANCHE: APPROVATO MAXIEMENDAMENTO DAL SENATO. IL TESTO PASSA ALLA CAMERA

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