Buongiorno svegliati avvocatura,
Terza puntata del “Radio Corso Atti e Pareri”.
Un messaggio per i nuovi ascoltatori: non disperate! Potete recuperare le precedenti puntate riascoltando i contributi che con cadenza settimanale, di venerdì in venerdì, vengono diffusi a piè di trasmissione, proprio per fornire al praticante un piccolo ausilio nel mentre parcheggia l’auto del proprio dominus, oppure per distrarlo dal burbero cancelliere che inveisce per la vostra presenza troppo mattutina.
Come promesso, oggi, inizieremo ufficialmente la strutturazione del parere, partendo dall’esordio, ma non prima di aver ricapitolato i passaggi obbligatori da cui il nostro parere deve passare per essere sintetico e compendioso!
La struttura del parere, così come gli scritti giuridici di commento, possiede una compagine che, attraverso il metodo deduttivo impone al candidato di partire dalle norme rinvenienti dalla traccia, filtrando i fatti posti dalla stessa attraverso la cruna dell’opportuno addentellato normativo, conducendo così alla soluzione del caso.
L’esordio, nostro biglietto da visita e strumento atto a sorprendere e destare dal letargo il correttore, anche se posto nell’incipit del nostro elaborato, deve necessariamente essere creato nella fase finale, per i motivi che presto ci saranno chiariti.
Ciò perché solo dopo aver analizzato la traccia d’esame ed individuato quale asset difensivo adottare potremo introdurre il nostro prezioso parere, esplicitando già in prima battuta gli istituti giuridici che riteniamo pertinenti, predisponendo il correttore ad una lettura guidata in cui è già chiarito il binario entro cui veicoleremo la disamina della questione giuridica sottesa.
Così, ad esempio, qualora il nostro assistito subisca delle turbative nel proprio fondo, introdurremo il parere chiarendo che nel caso in esame, ricorrendo sicuramente l’istituto della proprietà, non può non prescindersi nella soluzione della questione dall’utilizzo delle azioni reali che l’ordinamento predispone per la tutela del diritto dominicale.
Ma deve avvertirsi che l’esordio è solo un piccolo periodo, di una manciata di righe, in cui predisponiamo i lavori ermeneutici del nostro parere, pertanto si consiglia di essere sintetici, selezionando come innanzi detto solo i presupposti del nostro lavoro.
Con riferimento al sopracitato assistito, molestato nel godimento del proprio bene, un giusto modo di introdurre il tema potrebbe essere una introduzione del genere:
“Il parere richiesto, avente ad oggetto le turbative esterne arrecate al proprietario del fondo, impone di individuare, tra le azioni reali, la più efficace a garantire il godimento del dominus, inibendo attività moleste, arrecate al solo scopo di nuocere.
Ricordiamo che l’esordio non deve essere un riassunto del nostro parere, ma semplicemente il giusto imbocco per chiarire al correttore l’ambito nel quale intendiamo muoverci per addivenire alla soluzione del caso sottoposto.
Nel prossimo appuntamento ci occuperemo del secondo punto, il riepilogo della vicenda sottoposta, tappa fondamentale per selezionare solo i fatti di traccia utili per la risoluzione del quesito sottoposto.
Alla prossima e svegliati avvocatura!