Gli amministratori di società, al sorgere del rischio di insolvenza – insolvent liquidation – divengono soggetti a obblighi nuovi ed ulteriori rispetto a quelli cui sono normalmente soggetti: la legge li rende infatti civilmente responsabili del danno arrecato ai creditori per effetto di una gestione che, nel nuovo contesto, non tenga conto anche degli interessi dei creditori stessi. L’Insolvency Act inglese del 1986 prevede specifiche norme a tutela dei creditori al sorgere dell’insolvenza, rispettivamente in materia di “fraudulent trading”, cioè continuazione dell’attività con lo scopo di arrecare danno ai creditori, e “wrongful trading”, la continuazione dell’attività quando l’amministratore sapeva o avrebbe dovuto sapere che non vi era alcuna ragionevole possibilità che la società evitasse una procedura d’insolvenza.