Da tempo il nostro ospite Simone Aliprandi (avvocato, docente e divulgatore) ne parla in vari contesti (come nelle sue lezioni [https://youtu.be/c8TL66Wri_g] e slide [https://www.slideshare.net/simonealiprandi/ai-art-un-diritto-dautore-senza-autore])
ChatGPT e contenuti d’autore, un rebus risolvibile? | Un Podcast in Cerca d’Autore

Ascolta i podcast
Ospite: Simone Aliprandi
E’ chiacchieratissima la chatbot di ChatGPT, applicazione online di intelligenza artificiale aperta al pubblico da pochi mesi e divenuta subito un fenomeno di massa. In grado di replicare, apparentemente, a qualsiasi domanda e richiesta testuale (sfornando testi, documenti, schemi, codici software, ecc.), pone molti interrogativi sui diritti di proprietà intellettuale.
Da tempo il nostro ospite Simone Aliprandi (avvocato, docente e divulgatore) ne parla in vari contesti (come nelle sue lezioni [https://youtu.be/c8TL66Wri_g] e slide [https://www.slideshare.net/simonealiprandi/ai-art-un-diritto-dautore-senza-autore]). Ecco perché l’abbiamo invitato a parlarcene sotto l’egida del diritto d’autore: come interpretarne i contenuti alla luce dei relativi termini contrattuali di servizio, se e come possiamo utilizzare i testi forniti dal chatbot, cosa può accadere a un contenuto uguale a quello fornito dal chatbot ad altri, che cosa può accadere ai contenuti forniti dagli utenti stessi come input al servizio, e altro ancora.
Si parla tra l’altro di normativa su banche dati e text-and-data mining, previsti dalla l. 633/1941.
In sostanza, strumenti come ChatGPT mettono alla prova paradigmi consolidati e sono una sfida per i giuristi. Una conversazione affascinante per chi vuole capire rischi e incertezze di questa novità così dirompente, arrivando ad alcuni punti fermi grazie al nostro ospite
E’ chiacchieratissima la chatbot di ChatGPT, applicazione online di intelligenza artificiale aperta al pubblico da pochi mesi e divenuta subito un fenomeno di massa. In grado di replicare, apparentemente, a qualsiasi domanda e richiesta testuale (sfornando testi, documenti, schemi, codici software, ecc.), pone molti interrogativi sui diritti di proprietà intellettuale.
Da tempo il nostro ospite Simone Aliprandi (avvocato, docente e divulgatore) ne parla in vari contesti (come nelle sue lezioni [https://youtu.be/c8TL66Wri_g] e slide [https://www.slideshare.net/simonealiprandi/ai-art-un-diritto-dautore-senza-autore]). Ecco perché l’abbiamo invitato a parlarcene sotto l’egida del diritto d’autore: come interpretarne i contenuti alla luce dei relativi termini contrattuali di servizio, se e come possiamo utilizzare i testi forniti dal chatbot, cosa può accadere a un contenuto uguale a quello fornito dal chatbot ad altri, che cosa può accadere ai contenuti forniti dagli utenti stessi come input al servizio, e altro ancora.
Si parla tra l’altro di normativa su banche dati e text-and-data mining, previsti dalla l. 633/1941.
In sostanza, strumenti come ChatGPT mettono alla prova paradigmi consolidati e sono una sfida per i giuristi. Una conversazione affascinante per chi vuole capire rischi e incertezze di questa novità così dirompente, arrivando ad alcuni punti fermi grazie al nostro ospite