La puntata del 20 aprile di #svegliatiavvocatura è dedicata alle voci critiche di #cassaforense.
La Cassa Forense rappresenta per molti avvocati un argomento di discussione quotidiano. Si potrebbe dire che essa sia “amata o odiata”, se non fosse che le rilevazioni effettuate, anche quelle commissionate dalla stessa Cassa, dimostrino, da parte degli avvocati italiani, una disaffezione piuttosto diffusa verso questa istituzione. Per questo noi abbiamo inteso, dopo aver ascoltato vari delegati dell’Ente, dedicare una puntata di #svegliatiavvocatura ad alcune voci critiche rispetto alle modalità operative e agli intenti della nostra Cassa Previdenziale.
I problemi che stanno a cuore agli avvocati italiani, rispetto a questo tema, sono del resto molti: contributi previdenziali insostenibili per i colleghi più giovani o con redditi più bassi; impossibilità di eleggere delegati giovani, vista la necessità di aver maturato almeno 5 anni di iscrizione all’Ordine degli avvocati, prima di poter assumere un incarico rappresentativo nell’Ente; rapporto sbilanciato tra chi, in passato, ha goduto di pensioni liquidate secondo il sistema retributivo, e si trova davanti un futuro pieno di incognite, sia reddituali che previdenziali.
Di tutto questo, e di molto altro, abbiamo discusso con i due ospiti del focus odierno: il collega Umberto Donaggio, membro del direttivo dell’Associazione AMB (Avvocatura Medio Bassa), che sul tema della previdenza forense ha da tempo raccolto interesse ed adesioni.
Inoltre, ne parleremo anche con l’ex Presidente della Cassa Forense, l’Avvocato Paolo Rosa, voce molto spesso critica, ed ancora presente nel dibattito su questi argomenti, nonostante la conclusione del suo mandato e di un percorso di 14 anni all’interno della stessa Cassa Forense.
Buon ascolto.