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Avv. Stefano Nardini – Le proteste dei Tassisti

Avv. Stefano Nardini. Le proteste dei Tassisti.

Sciopero selvaggio dei taxisti e l’Italia è in ginocchio!
Questa circostanza oltre a doverci far riflettere sulla totale inadeguatezza dei trasporti pubblici urbani e sulle comodità che diamo sempre per scontate, dovrebbe indurre ad alcune riflessioni più profonde sulla contemporaneità.
Volenti o nolenti stiamo vivendo una rivoluzione socio economica senza precedenti che, con ogni probabilità, sarà studiata nei libri di scuola, l’applicazione della legge di Moore, permette di vedere prossimi radicali cambiamenti nello svolgimento di ogni attività e di ogni professione.
Sui social e sui giornali si leggono le ragioni della protesta dei taxisti i quali contrastano la veloce crescita dei nuovi servizi tipo UBER e BLA BLA CAR facendo ragionamenti antichi, basati sul valore della licenza acquistata, sulle garanzie di un servizio che per loro deve rimanere pubblico ed altro ancora, puntando il dito sul comportamento lassista di uno Stato poco coraggioso che, come sempre proroga anziché decidere.
Questi però guardano al dito e non alla luna, infatti il loro vero nemico, semmai si debba considerare tale l’evoluzione, è altrove.
La Corte di Giustizia Europea dovrà infatti decidere entro marzo la natura di UBER: un servizio digitale al quale le leggi nazionali, inclusi i regolamenti comunali sui taxi, non potranno imporre limitazioni ingiustificate oppure un servizio di trasporto come altri, soggetto ad autorizzazioni, controlli tariffari o addirittura ad obblighi lavoristici verso gli autisti.
La decisione sovranazionale sull’ontologica natura di un servizio quale quello di UBER, improntato alla sharing economy, che in molte parti del mondo esiste e completa il servizio di Taxi, farà ancor più arrabbiare chi è rimasto a piedi in questi giorni a causa di uno sciopero, quasi certamente non regolare, ma di fatto inutile medio tempore.
L’evoluzione tecnologica è in ogni dove.
Amazon aprirà a Seattle, Amazon go, il primo negozio totalmente automatizzato, nessuna cassa, nessuna fila. E conta di aprirne più di 400 in un brevissimo periodo.
Le prime auto senza pilota sono già in commercio, questo sarà di certo la vera rivoluzione dei trasporti, altro che Uber.
Il primo computer quantistico è a disposizione dei più ed il machine learning è sempre più evoluto ed alcuni studi legali lo stanno usando per redazione pareri e ricerche accuratissime in tempi ridottisimi, per non parlare dell’esperimento svolto in Gran Bretagna con sentenze redatte sfruttando algoritmi e deep learning.
Ed ancora l’incredibile sviluppo delle nanotecnologie e la loro applicazione nella sanità.
La corrente impetuosa dell’evoluzione tecnologica non arresterà la propria corsa per le proteste basate sul mantenimento dello status quo. Ci sarà chi vorrà porre dighe di sbarramento sempre più alte come vediamo fare dai taxisti per UBER, i notai per il mantenimento di alcune prerogative e privilegi (voglio infatti vedere la necessità di un autentica di una firma digitale), i commercialisti contro le conseguenze della fatturazione elettronica e le relative agevolazioni, gli avvocati e la loro involuzione sull’equo compenso e l’avversione al PCT.
Ci sono poi altri, forse sognatori e visionari, che invece di tentare di cementare il fiume del futuro ergendo dighe sempre più alte, prendono un bel gommone robusto, un paio di pagaie e, senza dimenticare il passato e facendone tesoro, non vedono l’ora di fare rafting sulle impetuose rapide del fiume dell’evoluzione.
A noi quindi la scelta se guardare all’oggi con gli occhi di 50/100 anni fa, impiegando tutte le nostre energie per costruire inutili barriere oppure entusiasmarci per un futuro inevitabilmente diverso che di certo supererà le vecchie categorie, proponendone di nuove.
Se queste ultime saranno migliori delle precedenti dipenderà solo da noi!

Per il sottofondo musicale dei promo, Iuslaw web radio
ringrazia www.bensound.com – dal quale anche voi potrete estrarre musica free.

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